venerdì 28 ottobre 2011

L'Uomo dietro al libro

A volte capita che il Destino si nasconde veramente bene, e più é nascosto e più, quando lo si incontra, ha il sapore della spontaneità. In un solo istante ti fa dimenticare tutte le strane coincidenze che ti hanno portato a lui, tutto quell'equilibrio instabile e senza senso che, incredibilmente lo ha soltanto quando si giunge alla sua fine. Questa volta si era nascosto bene, mimetizzato sotto forma di libro tra altri suoi simili nella biblioteca di Novafeltria, in quei settori bassi del mobilio, di quelli che proprio devi scendere, ginocchio a terra, facendo correre il dito lungo le coste rigide dei libri, e con un colpo d'indice sicuro farlo uscire, stretto com'è tra gli altri. Come un volontario che rompe le fila con un passo deciso in avanti. E leggerlo, iniziando dalla stessa pagina e dargli sempre più fiducia fino a sedersi a gambe incrociate a terra facendosi contagiare lentamente e trasportare sempre più velocemente. Era anche il primo libro che ho preso quando mi sono trasferito qui in Romagna, ma è lui in fondo che si è concesso.

Il titolo del libro era "L'albero dai fiori rossi - Voci e volti del golfo di Guinea" di Paolo Valente edito EMI, sulla copertina troneggiava il rosso di una pianta di bouganville e due volti, simili e familiari come un ricordo. Nelle sue pagine la descrizione di due paesi a me molto a cuore, il Togo e il Benin, attraverso la lente delle azioni del signor Alpidio Balbo dell'associazione GMM. Nei racconti della variopinta cultura di quella zona d'Africa, aneddoti già sentiti nei miei viaggi e soggiorni, prima e durante la nascita dell'associazione AFRICASA, con tutte quelle sfumature di particolari che variano da narratore a narratore, non ho potuto che scivolare lentamente dentro quel susseguirsi di frasi e delle relative emozioni che mi provocano. Nelle sue pagine la descrizione di luoghi dove sono già passato, da solo o in compagnia di amici, uniti ad altri sconosciuti il cui mio unico ricordo non andava più in là di un cartello con sullo sfondo la savana o un tramonto. Ma soprattutto nelle azioni di quell'uomo, nella sua ferma convinzione nel lottare contro le difficoltà per rendere concreto un ideale, nelle sue azioni, così tremendamente umane in una civiltà che si è dimenticata la sua Anima, in quei gesti raccontati ho visto il perfetto stampo ai nostri obiettivi, quelli che hanno portato a piantare insieme un seme sperando che cresca un albero forte e rigoglioso in Togo, nel villaggio di Dafo, e che della sua ombra ne godano tutti. Attraverso la suo volontà e la capacità di lottare davanti a tutto ciò che "non può andare così", quell'uomo, insieme a tante altre persone che ha contagiato con la sua malattia, è riuscito a costruire pozzi e dispensari medici in luoghi dove proprio c'è bisogno di acqua e sanità.

Gli stessi luoghi, gli stessi nostri progetti, per questo che ho contattato il signor Balbo e il GMM andando a cercare i riferimenti in fondo al libro, raccontandogli in una mail che siamo un'associazione nata da poco e che, legata a un gruppo di amici in Togo, vorremmo costruire un pozzo per il villaggio e un dispensario. Da una parte della bilancia ci mettiamo umiltà e convinzione, dall'altra abbiamo chiesto a lui di mettere la sua esperienza per rendere concreto il nostro progetto. Da questo "patto" è uscito il contatto di Padre Gaetano Montresol, padre comboniano della missione di Taglibo, a nord di Lomè, esperto nella costruzione di pozzi e della gestione di dispensari medici. La sua risposta è stata stupenda, breve e concisa come è quella dei preti che scelgono di professare in Africa, gente pratica e concreta. Nelle sue parole la disponibilità a un incontro nella sua missione a fine Dicembre quando, con Daniele, sarò giù in Togo a vedere come impostare un percorso di turismo responsabile e a terminare la preventivazione dei progetti, oltre che ad abbracciare amici che non vedo da oltre un anno, dall'ultimo soggiorno al villaggio costruendo la biblioteca per la scuola.

Nelle sue poche frasi si è cristallizzata la speranza di poter fare un altro passo avanti, insieme tra qui e la comunità in Togo, per rendere concreto questo progetto voluto insieme. Sarà un piacere incontrarlo e carpire da lui tutta l'esperienza per diventare grandi e crescere, sia come uomini che come associazione, e condividere con altri questo nostro sogno.


Toni Bocale - Associazione AFRICASA ONLUS


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